Il Comune di Bergamo ha acquistato 200mila mascherine da distribuire ai propri concittadini che ne sono ancora sprovvisti: il Sindaco Giorgio Gori è corso oggi pomeriggio a ricevere la prima parte del carico, le prime centomila, tutte chirurgiche e certificate.
Entro la giornata di domani arriverà in città la seconda parte dell’ordine: a favorire l’acquisto è stato il Manager bergamasco di PwC Matteo Drago, che si è fatto parte attiva perché potesse avvenire la transazione: a recuperare le mascherine la ditta Fratelli Zambetti di Leffe. Le 200mila mascherine saranno distribuite (a partire da domattina) ai quasi 200 negozi di vicinato aperti in città: gli esercenti potranno poi consegnare al massimo tre mascherine a coloro che ne saranno sprovvisti. In parole povere: quando i cittadini andranno a fare la spesa, i negozianti della città potranno dar loro gratuitamente una mascherina. Per le persone over65 che vivono sole, sarà il Comune di Bergamo a provvedere: basta chiamare il numero già messo a disposizione dall’Amministrazione in queste settimane di emergenza Coronavirus, 3420099675. La Polizia Locale eseguirà dei controlli – anche in borghese – per verificare la corretta ed equa distribuzione, ma soprattutto che qualche cittadino non approfitti della situazione.
“Da oggi l’ordinanza della Regione Lombardia stabilisce l’obbligo di usare la mascherina per chi esce di casa. – commenta il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori - Peccato che le mascherine non si trovino, se non a caro prezzo. Dalla Protezione Civile e dalla Regione fino ad oggi non ne sono arrivate. Il Comune di Bergamo ha dunque deciso di acquistarne 200.000 (grazie anche alle donazioni) e a partire da domani le distribuirà gratuitamente ai cittadini che ne sono privi attraverso la rete dei 200 negozi di vicinato aperti in città. Tre cose importanti: non uscite apposta per andare a prendere le mascherine, soprattutto le persone anziane; servono per chi non le ha, non fatene incetta e soprattutto non sottraetele a chi ne ha bisogno; mascherine obbligatore non significa che possiamo uscire tranquillamente: restiamo in casa e usciamo solo se strettamente necessario.”