Trasformare i Centri Socio Culturali in spazi culturali di Comunità, per costruire una cultura condivisa e diffusa, allargare alla cittadinanza la fruizione e la costruzione delle proposte degli spazi, migliorare la partecipazione degli enti del territorio alla vita dei propri quartieri.
Rilanciare il servizio collocandolo ancora di più nei servizi di quartiere: dal 5 aprile al 31 ottobre l’Amministrazione ha avviato una collaborazione con il Consorzio Sol.Co., sperimentando il potenziamento del servizio nei sette Centri della città di Bergamo e collegandolo a quello delle reti del quartiere. Un primo passo che lascia intravedere i cambiamenti che investiranno gli ormai ex Centri Socio Culturali nei prossimi mesi. Nessuna chiusura dei centri è quindi prevista, anzi, sarà possibile un’apertura allargata degli spazi, in collaborazione con associazioni ed enti del quartiere.
“Da molto tempo – spiega Giacomo Angeloni, Assessore alla partecipazione del Comune di Bergamo – pensiamo alla riqualificazione del servizio dei centri socio-culturali, riferimenti importanti dei quartieri e della cultura di prossimità. Sono luoghi amati dai cittadini, con dati di presenze importanti, ma che di solito esauriscono le proprie funzioni nell’interprestito librario, gestito con le biblioteche del Sistema Bibliotecario Urbano e poco altro. Ora vogliamo andare oltre: il 19 marzo scorso abbiamo approvato le nuove linee guida per ridare collocazione importante a questo servizio, con l’obiettivo di costruire una gestione dei vecchi CSC come servizio di prossimità, senza che questi perdessero la propria vocazione culturale.”
Cambia, innanzitutto, nei piani di Palazzo Frizzoni, il ruolo dell’operatore, che da semplice consulente sul patrimonio librario o incaricato dell’apertura e della chiusura degli spazi, si trasforma in una figura in grado di costruire una vera e propria animazione del quartiere, mappando le realtà culturali e di prossimità del quartiere, partecipando alle reti del territorio, seguendo momenti di formazione, partecipando a un coordinamento degli operatori e allargando agli enti del territorio la valorizzazione culturale della propria Comunità e degli spazi dei vecchi CSC.
I centri socio culturali dispongono, inoltre, di un ampio patrimonio librario e la promozione della lettura rimane un caposaldo delle funzioni dell’Amministrazione comunale: dai CSC è possibile prenotare qualunque libro disponibile nel Sistema Bibliotecario Urbano, ma anche in quello provinciale. Il servizio di interprestito librario rimane e rimarrà disponibile anche in futuro all’interno dei Centri Socio Culturali.
“Questo cambiamento – spiega Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo – rafforza il servizio degli ex CSC di Bergamo: la cultura diffusa a una dimensione di quartiere era disegnata già prima della pandemia, che ne ha evidenziato ancor di più i caratteri, e il nostro piano è pensato per sviluppare un progetto culturale nei quartieri per creare, così, legami e migliorare la coesione sociale. Il lavoro merita qualità competenze e metodologia e per questo nasce la co-progettazione con il servizio delle reti sociali: i cittadini saranno così protagonisti di questi spazi e anche di piccole produzioni all’interno dei Centri Socio Culturali. Ci avviamo al 2023, con l’importante appuntamento di Bergamo e Brescia Capitali italiane della Cultura: accanto alla dimensione internazionale è importante anche il coinvolgimento dei quartieri e dei cittadini e il piano sui CSC va proprio in questa direzione.”