Una Bergamo più inclusiva, attraverso interventi mirati di housing sociale, nuovi luoghi di aggregazione nei quartieri, presidi e servizi sanitari territoriali di prossimità, scuole aperte ai quartieri e l’abbattimento delle barriere architettoniche: si è chiuso così il terzo e ultimo laboratorio tematico voluto dal Comune di Bergamo nell’ambito del percorso di partecipazione dei cittadini in vista della stesura del nuovo Piano di Governo del Territorio, lo strumento che definirà le politiche di sviluppo della città nei prossimi dieci anni.
Si è chiuso pochi istanti fa, negli spazi dell’ex centrale elettrica di via Daste e Spalenga, l’ultimo degli appuntamenti voluti dall’Amministrazione per coinvolgere i cittadini intorno ai temi fondamentali del nuovo PGT: si è parlato di Bergamo Inclusiva, questo il titolo dell’incontro di oggi, momento di restituzione e sintesi rispetto alle richieste raccolte nei 21 incontri di quartiere realizzati nei mesi scorsi dall’Amministrazione sui temi dell’ambiente e della sostenibilità (tutti i materiali e le informazioni su http://pgt.bergamo.it).
L’attuale Piano di governo del territorio, adottato dall’Amministrazione Bruni e approvato da quella Tentorio, rappresenta la cornice dentro la quale sono state fatte le scelte di costruzione degli ultimi 10 anni: risulta quindi fondamentale la redazione del nuovo piano, stante anche le mutate esigenze e ambizioni della città nell’arco dell’ultimo decennio.
I temi che sono emersi nell’incontro di oggi hanno riguardato a 360° l’ambito dei servizi alla persona, a partire dalle politiche per la casa: è emersa dai quartieri la richiesta di nuovi interventi di housing sociale e migliorare il mix abitativo in alcune aree della città, soprattutto nel tentativo di calamitare giovani e dare loro la possibilità di essere indipendenti con affitti dedicati e a canoni calmierati.
Dai quartieri è poi emersa l’esigenza di presidi sanitari di prossimità, come case della salute e poliambulatori di quartiere, una mancanza, questa, resa ancora più evidente dall’emergenza pandemica di questi ultimi due anni.
All’Amministrazione, poi, viene chiesto di proseguire lungo percorsi già avviati con convinzione, come la realizzazione di nuovi interventi di street art nei quartieri, di prevedere piazze e luoghi di aggregazione in alcuni quartieri e ambiti urbani che ne sono sprovvisti, di valorizzare le biblioteche di quartiere. La sfida del 2023 con la Capitale della Cultura è particolarmente importante, in questo senso, vista anche la richiesta di prevedere luoghi decentrati per spettacoli e manifestazioni culturali (sull’esempio di Casa Caverna a Grumello del Piano o lo stesso spazio di Daste). Il PGT futuro dovrà quindi elaborare uno sguardo attento sul tema della cultura nei quartieri e che si espande fuori dai luoghi tradizionali di produzione culturale.
Apprezzamento anche per l’iniziativa di Scuole Aperte, avviata dall’attuale Amministrazione per aprire ai quartieri gli spazi scolastici oltre l’orario didattico e che si intende allargare ulteriormente, e si chiede, inoltre, che il PGT si faccia portatore di una visione che preveda una maggiore integrazione con l’Università nei quartieri in cui essa è presente con una propria sede.