In sede di definizione del bilancio di previsione per il triennio 2025-2027 sono state affrontate, nella operazione di definizione degli equilibri di parte corrente, una serie di criticità, correlate sia a fattori contingenti, interni ed esterni, che al contesto normativo di riferimento.
IL QUADRO ECONOMICO (*dettagli nell’allegato)
In particolare,
tra le criticità interne
- avvio delle attività connesse alla prevista conclusione dei lavori finanziati nell’ambito del PNRR
- l’aumento della spesa per la restituzione delle quote capitale e per il pagamento dei relativi interessi passivi sui mutui
- la graduale diminuzione dei dividendi da A2A
- la riduzione della materia imponibile su cui operare per il recupero di imposta in materia di IMU
- l’incremento della spesa annua per la manutenzione ordinaria del reticolo idrico
- la previsione degli oneri, a partire dal 2027, per l’attivazione del partenariato pubblico privato per la riqualificazione del Centro Sportivo Italcementi
tra le criticità esterne,
- un generalizzato aumento dei costi per l’acquisizione di beni e servizi
- i maggiori costi da sostenere nei confronti di Aprica per la proroga tecnica del servizio rifiuti
- la scadenza del contratto di servizio con Uniacque
- la necessità di fare fronte agli oneri derivanti dal rinnovo dei contratti nazionali del personale comunale
- i maggiori cisti da sostenere nei confronti di Aprica per la proroga tecnica del servizio rifiuti.
Di particolare impatto sono anche le modifiche del contesto esterno di riferimento, operate, in particolare, dalla legge di bilancio per il 2025
- introduzione della norma che mira al contenimento della spesa corrente
- gli interventi di spending review già in essere.
Complessivamente le penalizzazioni sulla spesa corrente indotte dagli interventi normativi sono quindi pari a 1,217 milioni di euro per il 2025, 1,301 milioni di euro per il 2026 e 1,276 milioni di euro per il 2027.
“Nell’ambito dell’esercizio in corso sono molteplici le condizioni di criticità in cui il Comune si ritrova sotto il profilo economico finanziario: incremento del costo dei servizi in relazione all’incremento del costo della vita ed alla crescita delle retribuzioni; incremento delle quote di mutui e interessi da restituire in ordine agli investimenti effettuati in questi anni; estensione dei servizi connessi agli investimenti effettuati con risorse PNRR (asili nido); incremento delle spese di manutenzione del reticolo idrico (x10;, spesa sociale in crescita (grave emarginazione e assistenza scolastica agli alunni fragili); maggiori costi connessi alla raccolta rifiuti.
A fronte di queste criticità incolpevoli, il governo fa orecchie da mercante ed anzi penalizza anche il nostro ente determinando un taglio sul 2025 di oltre 1,2 milioni. Il nostro Comune, per mantenere i propri servizi, deve provvedere quindi in autonomia. Da qui quindi la necessità di mettere mano all’imposta di soggiorno e ad alcune tariffe, sebbene in misura relativa ed equa, tutelando le fasce ISEE più deboli.” Spiega l’assessore al bilancio Sergio Gandi.
A fronte di quanto sopra si interviene, a livello tariffario, su alcune entrate.
NIDI
“L’Amministrazione comunale si è fortemente impegnata negli ultimi anni a rafforzare il sistema dei servizi rivolti alla prima infanzia e al bisogno di accudimento dei bambini da zero a tre anni residenti sul territorio comunale in vista di una migliore conciliazione della vita familiare con le esigenze professionali. Per questa ragione, dall’anno scolastico 2025-2026 il Comune sarà in grado di ampliare l’offerta sui nidi di 60 posti, un primo incremento significativo verso l’obiettivo dell’azzeramento della lista d’attesa.
Il sistema tariffario, entrato in vigore l’anno educativo 2015/2016, non ha subito alcuna variazione fino ad oggi, mentre il contesto economico-sociale di riferimento si è modificato, come spiegato in premessa, per l’effetto congiunto di più fattori. Tra questi la dinamica inflattiva registrata tra il mese di giugno 2015 (data dell’ultima revisione del sistema tariffario) e il mese di novembre 2024, che ha evidentemente influito anche sull’equilibrio dei contratti pubblici di appalto di beni e servizi.
Basti pensare che, per i nidi, il costo annuo da riconoscere all’appaltatore per ogni posto/bambino gestito è passato da 8.080,60 euro agli attuali 11.205,37 euro (IVA esclusa), corrispondente ad un incremento del 38,67%.” Dichiara Marzia Marchesi, assessora ai servizi per l’infanzia educativi e scolastici.
In funzione di queste considerazioni, la Giunta ha ritenuto indispensabile, rimodulare e adeguare le tariffe per il servizio dei nidi d’infanzia comunali a partire dall’anno 2025/2026.
Il primo passo è stato quello di ridefinire l’articolazione delle fasce ISEE rispetto al mutato contesto socio-economico, prevedendo l’applicazione della tariffa minima con valore ISEE uguale o inferiore a € 9.360, anziché all’attuale valore di € 5.000, ampliando quindi la fascia di popolazione compresa.
La retta, rimodulata come indicato nella nuova tabella tariffaria, risulta rapportata alla capacità contributiva della singola famiglia ed è composta dalla somma di una quota fissa mensile di € 60,00 e da una quota calcolata in percentuale sul reddito ISEE.
Fasce importo ISEE | Quota fissa mensile | Quota mensile in percentuale sul reddito ISEE |
Totale retta mensile |
Sino a € 9.360,00 | € 60,00 | quota minima € 93,60 1 % del reddito ISEE |
€ 153,60 |
Da € 9.360,01 a € 15.000,00 | € 60,00 | 1,40% del reddito ISEE |
da € 191,04
|
Da € 15.000,01 a € 25.000,00 | € 60,00 | 1,45% del reddito ISEE |
da € 277,50 a € 422,50 |
Da € 25.000,01 a € 34.868,50 | € 60,00 | 1,52% del reddito ISEE |
da € 440,00 a € 590,00 |
Oltre € 34.868,50 | € 60,00 | quota massima € 530,00 |
€ 590,00 |
Alle famiglie con più figli nei nidi d’infanzia comunali, a partire dal secondo figlio frequentante, la retta viene ridotta del 30%; per gli utenti che optano per una frequenza part-time, la retta mensile viene ridotta in proporzione, a seconda della tipologia di part-time.
A queste agevolazioni vanno aggiunte quelle derivanti da provvedimenti nazionali (bonus bebè e assegno unico) e regionali che consentono in molti casi un abbattimento sostanzioso della retta.
“Ci troviamo di fronte al paradosso che se da una parte vogliamo aumentare l’offerta degli asili nido, servizio educativo essenziale delle famiglie, dopo aver investito oltre 10 milioni di euro per strutture rinnovate, dall’altra ci troviamo di fronte a una riduzione dei trasferimenti (Fondo 0-6 avviato dal Governo Draghi con un taglio di 112 milioni), agli effetti della legge di bilancio (meno 1,2 milioni di euro) e all’impossibilità di avere beneficio, per le regole italiane, dal Fondo di Solidarietà Comunale (1 miliardo di euro) avendo superato il target del 33% di presenza dei nidi previsto dall’Unione Europea.
L’effetto che produce è che i comuni sono nell’unica condizione possibile di agire, cercando un equilibrio tra sostenibilità e equità, rimodulando le tariffe – che pesano sulle risorse dell’Amministrazione comunale per l’80 % e sulle famiglie il 20% -, consapevoli che le famiglie avranno più possibilità di giovamento dalla modifica dei bonus INPS." Commenta la sindaca Elena Carnevali.
MENSE SCOLASTICHE
“A Bergamo, nelle Scuole dell’Infanzia, nelle Primarie e nelle Secondarie di Primo Grado con il pomeriggio, vengono distribuiti mediamente 4.500 pasti al giorno che prevedono l'utilizzo di prodotti BIO (almeno 80%), di produzioni IGP, DOP, STG e PAT (30%), e produzioni a km 0.
Il Comune di Bergamo è iscritto nell’elenco delle mense scolastiche biologiche, adottato dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (MIPAAF) di concerto con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR), in virtù della quota rilevante di materie prime di origine biologica ordinariamente impiegate. Inoltre, nella classifica stilata da Foodinsider, l’Osservatorio che ogni anno monitora lo stato del servizio di ristorazione scolastica per identificare i modelli virtuosi, l’evoluzione, le best practice e i Comuni che migliorano anche grazie all’applicazione dei CAM - Criteri Ambientali Minimi, la nostra città è, dal 2017, ininterrottamente nella top10 dei comuni più virtuosi in Italia, un risultato frutto di un intenso lavoro finalizzato a coniugare l’attenzione alle linee guida nazionali sulla nutrizione, con la food policy e la cura degli aspetti sociali ed educativi legati alle forniture della mensa scolastica.
Un livello di qualità del servizio riconosciuto e verificato grazie alla presenza al controllo qualitativo e di appropriatezza svolto da un soggetto terzo, come indicato dalle “Linee Guida della Regione Lombardia per la ristorazione scolastica.” Racconta l’assessora Marzia Marchesi.
A fronte di queste considerazioni, e in riferimento a quanto indicato nel quadro economico in premessa, l’Amministrazione ha provveduto a riconoscere, dal 1° settembre 2023, alla società che detiene il contratto d’appalto servizio mense, l’adeguamento ISTAT, pari a +13,1%, del corrispettivo del costo/pasto.
Un aumento che, insieme a quello generale dei costi verificatosi in particolare nel 2024, ha richiesto una rimodulazione e un adeguamento delle tariffe per il servizio di ristorazione scolastica a partire dall’anno 2025/2026, al fine di ristabilire un maggior equilibrio economico finanziario.
| FASCIA ISEE | TARIFFA PASTO aggiornata | TARIFFA PASTO in vigore | variazione |
FASCE DI AGEVOLAZIONE | Fino a € 8.000 | € 2,88 | € 2,50 | + € 0,38 |
Da € 8.000,01 a € 16.000,00 | € 5,75 | € 5,00 | + € 0,75 | |
Da € 16.000,01 a € 24.000,00 | € 6,33 | € 5,50 | + € 0,83 | |
Da € 24.000,01 a € 32.000,00 | € 6,90 | € 6,00 | + € 0,90 | |
| Oltre € 32.000,01 | € 7,48 | € 6,50 | + € 0,98 |
In nuovo schema tariffario abolisce la quota fissa precedentemente in vigore, ma conferma l’applicazione di una tariffa pasto ridotta qualora ricorra almeno una delle seguenti circostanze: più fratelli/sorelle iscritti/e al servizio o ai nidi d’infanzia comunali; alunni con disabilità certificata ai sensi della Legge 5 febbraio 1992, n. 104.
SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE
A favore della popolazione in generale e, in particolare, per la popolazione ultra 65enne, l’Amministrazione comunale ha sviluppato un ampio sistema di servizi sociali, con l’obiettivo di garantire il benessere, l’autonomia e l’inclusione sociale. Tra i servizi comunali attivi, assume un ruolo preminente il Servizio di Assistenza Domiciliare, che garantisce a persone anziane con ridotta autonomia o a rischio di emarginazione un supporto nello svolgimento delle attività fondamentali della vita quotidiana (interventi di cura della persona, sostegno psico-socioeducativo, integrazione di interventi di natura socio-sanitaria, etc.) e la permanenza, più a lungo possibile, all’interno del proprio ambiente familiare e sociale.
Come indicato nel Regolamento del Comune di Bergamo, il SAD prevede che gli utenti concorrano al costo delle prestazioni effettivamente erogate in una misura determinata in relazione alle fasce di reddito familiare di appartenenza. È prevista una fascia di esenzione dalla partecipazione economica per i nuclei familiari meno abbienti.
In considerazione del fatto che il sistema tariffario, entrato in vigore nel 2012, non ha più subito alcuna modifica fino ad oggi, mentre il contesto economico-sociale di riferimento si è modificato per l’effetto congiunto di più fattori già richiamati precedentemente, e che l’Amministrazione ha dovuto riconoscere alle Cooperative appaltatrici del servizio un aumento del 15,26% complessivo dei prezzi per il periodo 1.2.2024-30.9.2025, la Giunta ha ritenuto di ridefinire il sistema di compartecipazione dell’utenza al costo del servizio, cogliendo anche l’occasione per adeguare anche l’articolazione delle fasce ISEE al mutato contesto socio-economico.
Con la finalità di rendere il sistema più efficace sia nel riconoscimento del criterio della fragilità economica, sia di quello della povertà relazionale, in progressiva crescita nel territorio cittadino, la fascia ISEE di esonero dalla contribuzione per il SAD è stata ampliata e portata dall’attuale valore di € 4.900 a € 7.000,00.
“Una scelta, questa di ampliare la platea dei beneficiari dell’esonero, che abbiamo ha messo in atto accogliendo anche le istanze di collaborazione delle OO.SS. dei Pensionati di Bergamo, coinvolgendole nel riesame, revisione e aggiornamento dell’intera materia e delle tariffe delle prestazioni con l’intento di migliorarne le modalità a beneficio in particolare delle fasce più vulnerabili della popolazione cittadina, collaborazione sfociata nella sottoscrizione di un apposito Protocollo d’Intesa in data 11 dicembre 2024.
Il Servizio di Assistenza domiciliare ha in carico attualmente circa 300 persone nella nostra città, di cui la metà con un ISEE intorno ai 6.000,00 euro. Questo dato evidenzia come, grazie all’ampliamento della fascia d’esenzione, il servizio è garantito, nella maggioranza dei casi gratuitamente.
Il SAD si inserisce in una rete di servizi che comprende anche la Custodia sociale, l’Infermiere di famiglia e comunità che si integrano andando a costituire un’offerta ampia e di diversificata a supporto delle diverse esigenze delle persone anziane, fragili e, in generale, bisognose di aiuto residenti in città.” Dichiara l’assessora alle politiche sociali, sport, salute e longevità Marcella Messina.
Per quanto riguarda il calcolo dell’ammontare della compartecipazione oraria, viene utilizzato il metodo della progressione lineare che stabilisce come quota minima oraria 1,00 euro e come quota massima oraria € 22,00 euro (a fronte dei precedenti 16,00 €).
Nel caso di utenti in condizione di povertà relazionale, in grado di dimostrare l’assenza di reti familiari di supporto (DCPM 159/2013), viene riconosciuto alla retta, determinata come sopra, un ulteriore abbattimento dell’ordine del 20%.
ALTRE RIMODULAZIONI TARIFFARIE
La Giunta comunale ha approvato alcuni aggiornamenti delle tariffe di alcune entrate; in particolare:
entrate cimiteriali, in relazione alle quali si stimano incrementi di entrata annui di 100 mila euro a titolo di proventi dei servizi cimiteriali e di 95 mila euro a titolo di proventi delle concessioni cimiteriali; diritti istruttori in ambito di edilizia, urbanistica, SUEAP e commercio, in relazione ai quali si stimano incrementi di entrata di 75 mila euro su base annua; diritti istruttori e rimborsi spese in ambito di Polizia Locale, in relazione ai quali si stimano incrementi di entrata di 100 mila su base annua.
Sono stati inoltre effettuati degli adeguamenti degli importi dei diritti di ricerca e visura per istanze di accesso ai documenti amministrativi depositati presso gli archivi comunali e delle tariffe per l’utilizzo delle sale civiche. Per questi si stimano incrementi di entrata per complessivi 25 mila euro su base annua.
I documenti di approfondimento: