Descrizione
Prende il via la fase più operativa del progetto “Vivere SAP Bergamo - Partecipazione e lotta all’esclusione sociale nel servizio abitativo pubblico” per la cui realizzazione l’Amministrazione si era aggiudicata un finanziamento da Regione Lombardia di 740.800,00 euro complessivi.
L’obiettivo generale del progetto è quello di supportare i nuclei in situazione di fragilità socio-economica e interessati da problemi di povertà energetica attraverso interventi realizzati in una logica di welfare integrato, territoriale e abitativo insieme, e di sinergia tra SAP, Servizio Sociali e Servizio Reti di quartiere, con il supporto tecnico dell’Ufficio Progettazione europea del Comune.
Due quindi le linee di intervento:
- Azione K.1. Sostegno allo sviluppo e alla diffusione di servizi abitativi
- Azione L.1. Sostegno a percorsi di accompagnamento per le persone a rischio di povertà ed esclusione sociale
In questi mesi l’Amministrazione ha lavorato alla costituzione di un team di progetto dedicato che è costituito da:
- Project manager (Antonio Negro), con un ruolo di coordinamento
- Community manager (Francesca Soli), dedicata alla creazione reti e relazioni attraverso attività delle reti di quartiere
- Tenant manager (Anna Maria Calvi) a supporto e monitoraggio piani di rientro
- 2 Educatori professionali (Pierangela Ghilardi) per il supporto domiciliare ed attività di mediazione
- 2 Mediatori interculturali per l’attività di mediazione culturale.
La metodologia con cui interverranno si fonda su alcuni e elementi chiave: ilcoinvolgimento di più servizi in un’ottica di collaborazione strutturata; la raccolta ed analisi dei dati (dal macro al micro); la presenza fisica sul territorio e la definizione di pratiche pilota che siano esportabili e sostenibili sul lungo periodo.
(in allegato alcuni dati di analisi relativi al contesto di riferimento: città, alloggi SAP e residenti SAP)
Lo strumento è l’attivazione di un portierato di comunità a garanzia di un supporto sia nel miglioramento della gestione immobiliare, della comunità e degli inquilini;sia nell’attivazione di un servizio socio-educativo, per visite mirate a supporto delle famiglie con particolari necessità, e di mediazione interculturale per supportare le comunità a sviluppare dinamiche di mutua conoscenza e convivenza.
Per quanto riguarda le due diverse linee d’azione, entriamo nel dettaglio delle specifiche attività.
Azione K.1 Sostegno allo sviluppo e alla diffusione di servizi abitativi
I destinatari di questa linea d’azione sono gli inquilini degli immobili SAP del Comune di Bergamo.
L’obiettivo è quello di sviluppare un servizio socio-educativo volto al miglioramento delle condizioni abitative degli inquilini del SAP di proprietà del Comune di Bergamo.
In particolare, le azioni consistono:
- Accompagnamento all'inserimento nell'alloggio e al rispetto delle regole
Supporto agli uffici in caso di nuovi assegnatari con colloqui, condivisione delle regole condominiali, accoglienza e conoscenza dei vicini di casa.
- Orientamento e accompagnamento degli inquilini sul territorio
Supporto ai Servizi Sociali nell’aiutare i nuclei familiari in carico all’aggiornamento dell’Anagrafe Utente, alla richiesta di contributo di solidarietà; orientamento, ove necessario, verso i servizi territoriali esistenti (CPAC, spazi compiti presenti nei quartieri, ecc).
- Portierato sociale, servizi di cura e vigilanza del patrimonio
Incontri di condominio: piccole assemblee per le case di intera proprietà del comune in cui risiedono solo inquilini SAP per la creazione di momenti di confronto e conoscenza reciproca e di accompagnamento ad una gestione condivisa degli spazi comuni. Organizzazione di laboratori creativi volti all’abbellimento delle proprietà e degli spazi condivisi (sviluppo di attaccamento al luogo: condomini e spazi di quartiere quali elementi fondanti per lo sviluppo di identità e socialità primaria).
- Promozione forme di partecipazione sociale, mediazione e prevenzione dei conflitti
Eventi Cleanup in collaborazione con realtà già attive nel quartiere (es. Celadina, evento organizzato annualmente attraverso la rete di quartiere); organizzazione, anche con il supporto degli enti che partecipano alle Reti di Quartiere, di momenti culturali e socializzanti all’interno dei cortili.
- Orientamento e supporto
Organizzazione di corsi di alfabetizzazione informatica, mirati al corretto espletamento delle pratiche burocratiche; di alfabetizzazione linguistica, mirati alla comprensione delle procedure burocratiche con le varie PA; ascolto e indirizzamento attraverso le attività di apertura degli sportelli.
Per realizzarle aprono tre sportelli: Celadina, via Pizzo Tre Signori 2, mercoledì 9:00-12:00; Colognola, via Carlo Alberto 23, martedì 9:00-12:00; Conca Fiorita, Lazzaretto, giovedì 14:00-17:00.
Linea K1: 700.000 su due annualità
Azione L.1. Sostegno a percorsi di accompagnamento per le persone a rischio di povertà ed esclusione sociale
I destinatari sono persona singola o nucleo familiare in condizioni di vulnerabilità che, alla data della richiesta del contributo, sia in possesso dei seguenti requisiti:
- essere assegnatario di alloggio con riscaldamento centralizzato destinato a Servizio Abitativo Pubblico (SAP) da almeno 12 mesi e appartenere alle fasce di accesso e protezione (anche in presenza di morosità per canone e/o spese comuni, se è presente un piano di rientro)
- ISEE in corso di validità, da 9.360,01 a 15.000 euro.
L’obiettivo è quello del sostegno al reddito dei nuclei assegnatari attraverso il riconoscimento del contributo per le spese energetica di riscaldamento.
A Conclusione della prima fase (anno 2025), verranno erogati contributi a 15 nuclei familiari per un totale di 7869,78 €.
Linea L1: 40.800 su due annualità (600 euro importo massimo erogabile per destinatario)
“L’attivazione del Servizio di Portierato di Comunità, un nuovo presidio di prossimità pensato per sostenere in modo concreto i nuclei che vivono condizioni di fragilità socio-economica e che sono esposti ai rischi della povertà energetica. Questo progetto nasce da una visione integrata e interassessorile del welfare, in cui le competenze dei diversi servizi comunali si uniscono per offrire risposte più tempestive, efficaci e personalizzate.
Il Portierato di Comunità vuole essere un punto di riferimento stabile, un luogo di ascolto, orientamento e accompagnamento capace di intercettare i bisogni emergenti e costruire percorsi di supporto su misura, rafforzando la rete di protezione sociale della nostra città.
In un tempo segnato da incertezze economiche e da un crescente senso di vulnerabilità, crediamo sia fondamentale rinnovare l’impegno delle istituzioni nel garantire vicinanza, dignità e accesso ai diritti essenziali, a partire da quelli legati all’energia e al benessere abitativo. Il nuovo servizio rappresenta un passo deciso verso un welfare più giusto, inclusivo e vicino alle persone, dove nessuno deve sentirsi solo di fronte alle difficoltà.
Siamo convinti che la forza di una Comunità si misuri dalla sua capacità di proteggere i più fragili. Con il Portierato di Comunità vogliamo riaffermare questo principio, promuovendo un modello di solidarietà attiva, di partecipazione e cura condivisa, di resilienza sociale e coesione della Comunità.” Racconta Marcella Messina, assessora alle politiche sociali
“Il Portierato di Comunità non è soltanto un servizio, ma un modo nuovo di interpretare il ruolo dell’ente pubblico all’interno dei contesti abitativi. Le politiche abitative contemporanee ci insegnano infatti che il benessere non si esaurisce con l’assegnazione di un alloggio: una casa è un punto di partenza, non un traguardo. In questa prospettiva, il Portierato di Comunità si pone come presidio di prossimità capace di attivare processi di coesione, prevenire situazioni di isolamento e favorire una convivenza armoniosa. La presenza costante di un team dedicato permette di accompagnare le persone nelle piccole e grandi sfide quotidiane, creando condizioni affinché ogni inquilino possa vivere non solo in un edificio, ma in un ambiente condiviso, caratterizzato da rispetto reciproco, dialogo e collaborazione.
La qualità delle relazioni diventa così un elemento essenziale del benessere abitativo. Dove esistono legami di fiducia, la gestione dei conflitti è più semplice, le persone si sentono maggiormente tutelate e la cura degli spazi comuni diventa un valore condiviso. Allo stesso modo, la cura degli spazi condivisi non è un gesto estetico: un ingresso ordinato, un cortile vissuto, un’area comune curata sono segnali tangibili di una comunità che funziona, che dialoga e che riconosce il valore del bene collettivo. Fondamentale è poi la possibilità, per ogni cittadino, di sentirsi sostenuto di fronte alle difficoltà, potersi orientare tra i servizi, trovare risposte chiare e accessibili.
Il nostro obiettivo è fare dei quartieri luoghi inclusivi, solidali e partecipati, realizzando un modello di welfare abitativo più moderno, umano e vicino alla vita reale delle famiglie.” Spiega Claudia Lenzini, assessora alle politiche della casa
Nella galleria immagini: due foto della conferenza stampa e della cartolina.
Consulta la presentazione del progetto con i dati.





