In piena attività l’enorme cantiere per la costruzione delle Mura

Da parecchi mesi migliaia di uomini stanno lavorando per la costruzione delle Mura che i Veneziani hanno deciso di realizzare a difesa della città. La costruzione di questo enorme manufatto, che oggi è simbolo e vanto per la Città e che è stato inserito nella Lista del “Patrimonio dell’Umanità” dell’Unesco, provocò danni catastrofici alla città, alla economia, al paesaggio ed a molti cittadini: più di 400 case e molte chiese e monasteri vennero abbattuti. Possiamo avere una prima descrizione di questo disastro dalla “Relazione” che in data odierna il Capitano veneto, Venerio, ha inviato al Senato della Repubblica. Nella relazione, che vorrebbe solo essere una panoramica dello stato dei lavori, prevalgono però le “ osservazioni drammatiche ” per quanto sta avvenendo in città: molte case, più del numero previsto dai costruttori, si sono dovute abbattere e, con esse, numerosi monasteri e chiese, alcune delle quali millenarie, come la grande Basilica di Sant’Alessandro alla quale i bergamaschi erano molto devoti; inoltre molti terreni sono stati spianati sino a renderli inutilizzabili, come i vigneti, tanto che ora la produzione di vino, tradizionale coltivazione di questi colli, è persa per sempre. Venerio poi scende nei particolari: 30 case sono state distrutte in Borgo Canale, 57 in Pelabrocco, 20 in Sant’Agostino, 57 nel Borgo di San Lorenzo dove è stata distrutta anche la chiesa ed il monastero. Particolarmente dolorosa è stata la distruzione della Basilica e del Monastero dei Padri Domenicani, nella parte alta di Sant’Alessandro, complesso monastico che era uno dei maggiori tra quelli dell’Ordine e dove vi era una delle più importanti e ricche biblioteche. Venerio, però, al momento della Relazione, non comunicava ai Rettori veneziani che le distruzioni non erano ancora finite e nemmeno poteva sapere che gli enormi danni subiti dai “fedeli sudditi” orobici della Repubblica non solo non erano finiti, ma che sarebbero aumentati di intensità nei mesi seguenti, come non poteva sapere i danni subiti non sarebbero mai stati risarciti dalla Serenissima Repubblica, anche se le promesse non mancarono.